“Bisogna essere capaci di passare dalle parole ai fatti”: così, con una appena percettibile vena di scetticismo, l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ospite applauditissimo pur non essendo del Pd, alla festa milanese dell’Unità. Si riferiva, rispondendo ad una domanda presumibilmente addomesticata del pubblico amico, ai primi mesi di permanenza a Palazzo Marino del suo successore Beppe Sala. Continua a leggere
LA MODA DELLE PERIFERIE
E adesso, sindaci d’Italia, tutti in periferia. Pare, infatti, stando alle prime dichiarazioni post-elettorali del nuovo sindaco Beppe Sala, che i problemi più gravi e urgenti di Milano – ma la stessa musica si sente suonare in altre città anche dove il Pd ha perso, come a Torino – riguardino le periferie e gli sfortunati cittadini che ci vivono. Tanto che appena eletto Sala non esordisce parlando di bilancio, trasporti, verde, scali ferroviari dismessi, dopo-Expo, futuro delle municipalizzate e altri problemucci secondari che riguardano il futuro della città. Continua a leggere
IL “RIBALTONE” DEI MUNICIPI
Si sa che il voto per le elezioni amministrative è in parte di schieramento, ideologico – anche oggi, nonostante il pessimo stato di salute delle ideologie novecentesche – e in parte pragmatico. Espresso, cioè, in relazione ai problemi reali della città. È evidente, dunque, che per gente concreta come i milanesi questa seconda componente del voto finisce per prevalere sulla prima. È così, infatti che si spiega il clamoroso 5 a 4 con cui il centrodestra ha riconquistato la maggior parte delle 9 Zone di Milano, oggi Municipi, che durante il quinquennio arancione sono state tutte governate dal centrosinistra. Continua a leggere
MILANO CITTA’ STATO
Nelle ultime settimane di questa fin troppo tranquilla campagna elettorale milanese mi sembra che la proposta più innovativa e incisiva sul futuro della città non venga da uno dei candidati sindaco. Per i quali la lista degli argomenti, dei temi e dei problemi è comune: tasse, traffico, periferie, trasporti, inquinamento, verde eccetera. Semmai diverse (ma non sempre) sono le ricette e le soluzioni: ad esempio se Beppe Sala promette di ridurre il carico fiscale che il suo predecessore Giuliano Pisapia ha messo sulle spalle delle famiglie milanesi è molto ma molto meno credibile se la stessa promessa la fa Stefano Parisi. Le storie e le identità politiche e personali contano e molto. Continua a leggere
ACCATTONAGGIO, DECORO E SICUREZZA
Qualche giorno fa in corso Buenos Aires, a Milano, quasi all’incrocio con Vitruvio e Via Plinio. Un ragazzo africano appoggiato al muro si protende verso il centro del marciapiede, ha in mano il solito berrettino con visiera che allunga verso i passanti che lo scansano. Una signora tira dritto spostando col corpo il cappellino dell’elemosina, l’accattone si irrita e dà uno spintone alla donna che perde l’equilibrio appoggiandosi ad una macchina parcheggiata mentre il nero inveisce. Continua a leggere
UNA PICCOLA IRI PER IL TERZO SETTORE
Finalmente anche Milano avrà il suo micro-Iri, la sua finanziaria di Stato piccola piccolissima che comunque qualche nuova poltrona e poltroncine e strapuntini metterà a disposizione di quella parte del ceto politico-burocratico milanese che teme di restare in piedi tra poci mesi, quando a Palazzo Marino ci sarà il cambio della guardia. Si tratta della Fondazione Italia Sociale, introdotta con un emendamento voluto dal consulente economico di Palazzo Chigi, il superfinanziere Vincenzo Manes, nella legge che regola il terzo settore (Onlus, associazioni no-profit cooperative sociali eccetera). Continua a leggere
PARISI E SALA PIù DIVERSI DI QUANTO SEMBRI
Fra poche settimane si vota per eleggere i nuovi sindaci in molte città italiane, fra cui le principali: Milano, Torino, Roma, Napoli. Tuttavia avrete notato che si parla soprattutto di Roma. Ed è comprensibile, giacché nella capitale sia a destra sia a sinistra i problemi delle candidature sono tuttora complicati e irrisolti, nonostante le primarie, il decisionismo e la buona volontà. Tanto che da lì si guarda con una certa invidia alla situazione milanese: decisi i due principali competitori, Stefano Sala per il centrodestra e Giuseppe Sala per il centrosinistra. Due candidati forti ma, si fa notare anche, tanto simili da apparire interscambiabili. Non è così. Continua a leggere
Diritti delle donne in cambio di moschee
Il problema della costruzione di nuove moschee a Milano, con le sue complicazioni dovute ai rapporti con Corte costituzionale, Corte dei conti eccetera e fra Comune e Regione, sembra diventato centrale nel dibattito preelettorale, come se la città non avesse altri e più urgenti problemi, ma tant’è.
Ma forse i candidati sindaco dovrebbero – prima e in cambio di tanto impegno – porre alcuni seri e concreti problemi alle comunità islamiche milanesi, a cominciare dal rispetto sostanziale dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione, dalle convenzioni internazionali, dai nostri modelli sociali, a cominciare dai diritti delle donne. Continua a leggere
IL TERRORISMO SPIEGATO DAI TERZOMONDISTI
Anche stavolta, anche dopo la terribile strage di Bruxelles l’immancabile terzomondista specializzato in autoflagellazione non ha voluto far mancare il suo lamento. Di chi la colpa di quello che sta succedendo, della nascita dell’Isis, del terrorismo islamista, degli attentati, delle migrazioni di massa, delle “primavere arabe degenerate in interminabili guerre civili o dittature? Nostra, naturalmente: del ricco Occidente capitalista, colonialista e magari anche razzista. Le cui vittime storiche, africani e asiatici ora ci stanno presentando il conto. Dunque: assolti gli stragisti, colpevoli e da punire gli occidentali. Continua a leggere
MELONI E SALVINI, ATTENTI A QUEI DUE
Alzi la mano chi pensa che Giorgia Meloni riuscirà a farsi eleggere sindaco di Roma: secondo me non lo pensa neppure lei e meno di tutti lo pensa quel Matteo Salvini che tanto ha fatto per convincerla a candidarsi. Certamente, invece, questa bella pensata dei leader di Fratelli d’Italia e della Lega Nord riuscirà a creare dei problemi alla corsa verso il Campidoglio di Guido Bertolaso, il candidato “ufficiale” e inizialmente condiviso del centrodestra. E poi, per un perverso effetto domino, anche a quella di Stefano Parisi vero Palazzo Marino. Continua a leggere